A 66 anni dalla sua entrata in vigore, ventisette milioni di persone vivono ancora in schiavitù, oltre un miliardo di adulti non sanno leggere, in molti stati donne e bambini vengono continuamente emarginati, la libertà di stampa non esiste in oltre 70 nazioni, i diritti alla democrazia, alla libertà di movimento, di pensiero e di espressione sono quotidianamente disattesi. Ecco allora che puntare i riflettori sui "diritti umani", anche in chiave ironica, non è né superfluo né fuori luogo. È un modo per parlarne, per stimolare l'attenzione, usando uno strumento di comunicazione sempre efficace, spesso anche più di un discorso o di un articolo di giornale. Grazie al linguaggio grafico le contraddizioni vengono infatti portate a galla in modo immediato, assumono un contorno ben definito, posso addirittura venir denunciate.